mercoledì 21 aprile 2010

La miniera di Google Analytics

Qualche giorno fa, ho tenuto un corso di web marketing e mi sono accorto di come Google Analytics attiri molte aziende ma poi se le perda per strada. Perché?

Il motivo in realtà è piuttosto semplice. Il software Google Analytics che, come dice il nome, analizza tutti i dati di traffico relativi a un sito, è GRATIS. La parola è magica e, soprattutto in Italia, apre tutte le porte e riesce a sfondare anche la mente più coriacea del più rigido e antiquato dei dirigenti.

Molte aziende, in modo molto miope permettetemi, si illudono di risolvere il problema del web marketing facendo installare questo software ai propri IT manager. Con, mi immagino, la speranza surretizia di evitare di sborsare soldi per un partner di web marketing.

In realtà Analytics è uno strumento davvero potente ma necessita di due pilastri fondamentali:

1. deve esserci qualcuno in azienda in grado di installarlo correttamente, settando i parametri che interessano di più all'azienda stessa;
2. ci deve essere qualcuno (dentro o fuori dall'azienda) che non solo rilevi l'immensa e preziosa mole di dati che Google partorisce ma che li sappia anche aggregare, organizzare, ottimizzare in modo che siano efficaci per consentire all'azienda di fare azioni mirate e particolari.

Morale: lo strumento è efficace e potente ma non fa miracoli da solo: ha bisogno di qualcuno che lo adoperi con costanza e che sappia dare un'interpretazione e un seguito alle sue rilevazioni. Come ad esempio una brava agenzia.

giovedì 8 aprile 2010

Quanto tempo passi su Facebook?

Oggi i giovani dedicano la metà del tempo trascorso online al social networking. Il che ammonta a un giorno alla settimana, circa 8 ore. Per questo i social networkers sono un obiettivo di marketing interessante per le aziende. Sia quelle che fanno pubblicità, sia quelle che cercano personale.

Oggi ho letto un interessante articolo sul blog dell'ottimo ed esperto Luca Chittaro a proposito delle informazioni che vengono lette per prime sui social network e alle quali, quindi, dobbiamo prestare attenzione perché vengono lette sia dalle aziende che vogliono investire in pubblicità sui SN, sia dalle aziende che cercano personale.

Il concetto ha un nome e pure una professione collegata: impression management.
Quali sono allora le sezioni che vengono lette per "farsi una prima impressione" di una persona e determinare quindi se siamo un buon target oppure no?

Secondo l'articolo di Chittaro sono:

1. La sezione About Me (“Su di me” nella versione italiana di Facebook): esaminata dall’87,4% dei visitatori e tipicamente per prima.
2. La sezione Pictures ("Foto", nella versione italiana di Facebook): 83,5% dei visitatori.
3. La sezione Interests ("Interessi", nella versione italiana di Facebook): 69,6% dei visitatori.
4. La sezione Activities ("Attività", nella versione italiana di Facebook): 68% dei visitatori.

Ecco, ora sappiamo che cosa fare nella prossima pausa caffè: aggiorniamo con attenzione queste sezioni del nostro profilo su Facebook. Non si sa mai!