mercoledì 23 dicembre 2009

E.R. ovvero che cosa è l'Engagement Rate

Lo so, lo so. Sentiamo E.R. e tutti pensiamo subito a George Clooney e compagnia nel pronto soccorso più famoso del mondo. Invece è un importante strumento di misurazione del nostro grado di coinvolgimento su web.


Il settore dell’automotive fa scuola su Facebook, così come il mondo fashion e quello sportivo. È quanto emerge da una ricerca che, analizzando migliaia di fan page di Facebook ha individuato un indice di coinvolgimento (E.R., Engagement Rate) in grado di misurare l’efficacia degli investimenti sul social network. Questo indice permette di misurare quanto gli utenti interagiscano con il brand e, soprattutto, quali siano gli strumenti e le modalità di comunicazione e di coinvolgimento più efficaci per soddisfare gli iscritti a quel gruppo e stimolare l'affiliazione di altri nuovi.

Basato su un campione di Fan Page delle principali aziende italiane e internazionali, la ricerca rivela che il tasso di risposta ai contenuti del popolare social network varia notevolmente in funzione della tipologia di spunti proposti. Tra i contenuti più apprezzati: il lancio di un nuovo prodotto, meglio se ecosostenibile, l’offerta di promozioni, il raggiungimento di importanti obiettivi aziendali e i test.

Le migliori a guidare gli utenti tra le loro fan page sono le aziende del settore Automotive con Piaggio in testa, seguita da Ducati e Fiat.
Bene anche il mondo fashion dove Dolce&Gabbana e Nolita fanno scuola.

martedì 22 dicembre 2009

Offerta di vino online. Un caso di successo

Intuendo l'efficacia del mezzo internet come strumento promozionale e di vendita, l'azienda vinicola Lazzarotto ha investito in una campagna di web advertising per promuovere la sua produzione vinicola. E ha funzionato alla grande.

Oggi vi racconto un esempio di web marketing di successo realizzato da un produttore vinicolo del Friuli e da Digitouch.

DigiTouch ha creato una serie di banner che suggeriscono come idea regalo il vino Lazzarotto e che rimandano alla pagina e-commerce del sito dalla quale è possibile effettuare un ordine personalizzato di vini. DigiTouch ha inoltre realizzato una landing page, alla quale si approda cliccando su annunci dedicati pubblicati su Google, e che invita l'utente a compilare un form per ricevere una bottiglia mignon di assaggio, al solo costo della spedizione (2 euro). L'obiettivo è invitare alla conoscenza del vino Lazzarotto un pubblico di potenziali clienti in un'ottica try and buy.

Mi spiego: in una logica di direct response, ho puntato sullo sviluppo di un invito all'azione immediato ed efficace, attraente e semplice.

Matteo Lazzarotto, proprietario dell'azienda vinicola Lazzarotto, ha commentato: «Siamo orgogliosi di essere tra i primi del nostro settore ad avere esplorato il canale web per pubblicizzare un prodotto enogastronomico pregiato come il vino. I primi risultati della campagna, partita il 10 dicembre, evidenziano un trend molto positivo e ci lasciano sperare in un favorevole proseguimento dell'iniziativa».

mercoledì 16 dicembre 2009

In azienda tutto d'accordo grazie al post-click marketing

Si chiama l'assioma dell'organigramma: più grande è un'azienda e più alto è il numero di persone coinvolte nello stesso compito.


Tuttavia l'online marketing è una particolare, e spesso caotica intersezione di responsabili marketing, responsabili web, specialisti SEO, product manager, analisti, personale IT, legali e almeno un consulente o azienda esterna. Il che non rende semplice una gestione che, purtroppo solo in teoria oggigiorno, lo sarebbe.
Senza contare che qualsiasi argomento deve poi essere sottoposto "in alto" e quindi al capo, al consiglio dei capi, al capo dei capi.

In tutto questo si inseriscono poi le agenzie di pubblicità, quelle di PR, quella di sviluppo web, quella che fa il direct marketing, quella che fa il web marketing.

Tutto ciò vi spaventa? Non deve, niente panico.

Infatti la risposta che mette tutti d'accordo è il post-click marketing. Come è possibile? È possibile perché il post-click marketing è l'unico modo che finora conosciamo per dare a ogni singolo gruppo o interlocutore i dati e le risposte che desidera. Dati e risposte che sono diverse da gruppo a gruppo.

Nei prossimi post cercherò di raccontarvi quali sono i modi per raggiungere questo risultato.

lunedì 14 dicembre 2009

Google deve pagare?

Oggi lancio una provocazione. Non è proprio web marketing ma mi interessa sapere che ne pensate, visto che riguarda quello che ancora adesso è il più potente strumento per fare pubblicità online, e cioè Google.

Riporto il brano tratto da Daily Net n. 218: "Google collabori con i quotidiani e «accetti di condividere con loro una minima quota dei profitti giganteschi che ha fatto e farà, visto che comunque i giornali sono la più potente “esca” per i navigatori che vanno sul motore di ricerca". Lo dice il presidente del Gruppo l’Espresso Carlo De Benedetti con un intervento pubblicato ieri in prima pagina su Il Sole 24 Ore. La sua tesi è che oggi nel mondo dei media ci sia «uno squilibrio evidente in favore di Google».
Il motore di ricerca, rileva il presidente del Gruppo Espresso, «è la porta principale di ingresso alla rete e la più efficiente macchina da soldi mai costruita. Google può essere una soluzione alla crisi dell’editoria, ma deve pagare i diritti di proprietà intellettuale».

Mah.

Sinceramente penso che questa iniziativa sia come - per citare l'ottimo Beppe Severgnini - chiudere le porte per non far uscire l'aria. Mi piace che internet sia libera e che non vengano messe briglie, seppur economiche, a uno strumento - Google appunto - che è quello che garantisce lavoro, opportunità e business a milioni di privati, aziende, enti ecc. ecc.

Voi che ne pensate? Rispondiamo al sondaggio!

mercoledì 9 dicembre 2009

Convinciamo le aziende dell'efficacia del web marketing

La poca sensibilità del mondo politico e i ritardi che qua e là il sistema Italia sta ancora scontando non impediscono al web di crescere: a fine 2009 il mercato pubblicitario online dovrebbe segnare 905 milioni di euro di investimenti pubblicitari (+10,5%).


Questa è la dichiarazione diffusa oggi dalla rassegna IAB. La sfida ora per le agenzie come per le aziende è di impegnarsi a far 'maturare' il mercato convincendo le aziende ad aumentare la quota del budget dedicata a internet.

Diventa assolutamente fondamentale la necessità di educare le aziende a conoscere le reali potenzialità del mezzo. Con le nuove opportunità di interazione del web 2.0 e i formati evoluti e impattanti permessi dalla diffusione della banda larga (sempre che arrivi ovunque!), il web si sta confermando utilissimo per fare attivitita di branding, per raggiungere risultati di immagine e notorietà. Per questo si è organizzato il Brand Advertising Initiative 2010 che Iab Europe avvierà per informare le aziende e promuovere l'utilizzo di efficaci metodi di misurazione e certificazione dei risultati condivisi tanti quanto quelli degli altri mezzi tradizionali.

E in attesa dell'evento, continuate a leggere questo blog... :-)

giovedì 3 dicembre 2009

Marketing di successo con Facebook

L' estrema viralità dei contenuti su Facebook sta nei News Feed che ogni utente vede dei propri amici. È il più potente strumento di marketing del momento.

Il social graph di Facebook - cioè la pagina che riporta tutte le singole azioni nostre e dei nostri amici - viene ricevuto e letto ogni giorno dai nostri amici, dal nostro social network tramite i cosiddetti News Feed. In questo modo i nostri amici sono informati sugli argomenti che ci interessano, quali applicazioni usiamo, quali marchi preferiamo. La cosa straordinaria è che - e ci sono fior di studi e statistiche in proposito - quello che noi facciamo viene in larghissima misura ripetuto anche dai nostri amici. Non per niente sono amici e quindi hanno, più o meno, gli stessi nostri interessi e abitudini. Ecco dove sta l'immenso potenziale di Facebook. E di chi si occupa si marketing.