mercoledì 27 maggio 2009

giovedì 7 maggio 2009

Perché fare pubblicità sul web

Il messaggio a cui siamo abituati della tv tradizionale è univoco, diretto: lo spot di 30” deve farci emozionare, ricordare magari un concetto o trasmetterci una sensazione ma non ha l’obiettivo di farci finalizzare un acquisto direttamente e immediatamente. È, di solito, un messaggio generico, che possa far presa sul più vasto pubblico possibile.

I sistemi di rilevazione dei media tradizionali sono basati per lo più su statistiche e su interpolazioni ed inferenze. Posso cioè valutare la bontà e l’efficacia dello spot tv dell’ultima campagna Renault basandomi su dati statistici del passato o su sondaggi o su base campioni (l’Auditel stesso è un sistema che si base su una tecnica simile a quella di un sondaggio ).

Il messaggio del mondo web 2.0 è invece (anche se non sempre) legato direttamente all’acquisto o alla finalizzazione di un’azione; gli inserzionisti non si pongono solo l’obiettivo di fare brand awareness o di far conoscere un nuovo prodotto ma vogliono potere acquisire il cliente e fargli “completare” il percorso: da curioso a cliente.

Ma su Internet, e qui sta lo straordinario vantaggio, io posso calcolare esattamente le persone che hanno visto il mio messaggio qualunque sia la forma di espressione che scelgo (banner, video, landing page ecc. ecc.) ed anche le persone che hanno interagito con esso (generalmente cliccando sull’annuncio), le persone che sono atterrate sul mio sito o sulla mia landing page e via fino al numero di persone che hanno effettuato l’acquisto o finalizzato un’ azione, fosse anche solo rispondere a un sondaggio, inserire l’indirizzo mail o completare un questionario.
Questo è il blog che prosegue la chiacchierata iniziata con il libro Web 2.0 Marketing e Pubblicità (Sprea editore, € 6,90 in edicola e libreria) che racconta che cosa è la pubblicità sul web, come funziona, come si fa, perché la si fa, come si fa a guadagnarci.

Nel libro abbiamo fatto una breve carrellata sulle tappe che hanno trasformato le réclame del Carosello anni ’60 in web advertising 2.0 del terzo millennio.

Speriamo di essere riusciti a rendere chiari - o almeno meno ostici - i meccanismi che regolano la pubblicità via internet, la più straordinaria opportunità per le aziende e le realtà commerciali che si possa immaginare.

Non è facile, in questo inizio 2009, essere ottimisti e parlare di nuove occasioni di guadagno, ipotizzare felici scenari di benessere socio-economico-finanziario; eppure vi assicuriamo che se un panorama del genere esiste, se c’è un antidoto alla crisi imperante è sicuramente quello non solo offerto ma, osiamo dire, garantito dal web advertising.

I soldi spesi in pubblicità secondo le modalità Carosello 2.0 sono un investimento a rientro sicuro. Molto meglio di BOT e CCT perché il web oggi permette ad ogni azienda, piccola, media e grande non solo di sapere in anticipo quello che otterrà ma anche che i soldi che spende in web marketing sono in grado di assicurare precisi obiettivi di visibilità, definite situazioni di pianificazione, margini oggettivi; il tutto verificabile e modificabile 24 ore al giorno, 7 giorni su 7.

Una gran bella notizia, che ci fa tirare un gigantesco sospiro di sollievo su più fronti. Non solo per le nostre finanze (e non è poco) ma anche perché ci fa capire come il
Web 2.0 abbia creato un nuovo modo di azione e interazione tra tecnologia e intelligenza umana, tra informatica ed emozione, tra macchine e cuore.

Lo stesso cuore che abbiamo messo in queste righe e con il quale ci auguriamo che Carosello 2.0 sia con voi.

Questo è il vostro blog: dove fare tutte le domande ma, soprattutto, trovare tutte le risposte.