mercoledì 23 dicembre 2009

E.R. ovvero che cosa è l'Engagement Rate

Lo so, lo so. Sentiamo E.R. e tutti pensiamo subito a George Clooney e compagnia nel pronto soccorso più famoso del mondo. Invece è un importante strumento di misurazione del nostro grado di coinvolgimento su web.


Il settore dell’automotive fa scuola su Facebook, così come il mondo fashion e quello sportivo. È quanto emerge da una ricerca che, analizzando migliaia di fan page di Facebook ha individuato un indice di coinvolgimento (E.R., Engagement Rate) in grado di misurare l’efficacia degli investimenti sul social network. Questo indice permette di misurare quanto gli utenti interagiscano con il brand e, soprattutto, quali siano gli strumenti e le modalità di comunicazione e di coinvolgimento più efficaci per soddisfare gli iscritti a quel gruppo e stimolare l'affiliazione di altri nuovi.

Basato su un campione di Fan Page delle principali aziende italiane e internazionali, la ricerca rivela che il tasso di risposta ai contenuti del popolare social network varia notevolmente in funzione della tipologia di spunti proposti. Tra i contenuti più apprezzati: il lancio di un nuovo prodotto, meglio se ecosostenibile, l’offerta di promozioni, il raggiungimento di importanti obiettivi aziendali e i test.

Le migliori a guidare gli utenti tra le loro fan page sono le aziende del settore Automotive con Piaggio in testa, seguita da Ducati e Fiat.
Bene anche il mondo fashion dove Dolce&Gabbana e Nolita fanno scuola.

martedì 22 dicembre 2009

Offerta di vino online. Un caso di successo

Intuendo l'efficacia del mezzo internet come strumento promozionale e di vendita, l'azienda vinicola Lazzarotto ha investito in una campagna di web advertising per promuovere la sua produzione vinicola. E ha funzionato alla grande.

Oggi vi racconto un esempio di web marketing di successo realizzato da un produttore vinicolo del Friuli e da Digitouch.

DigiTouch ha creato una serie di banner che suggeriscono come idea regalo il vino Lazzarotto e che rimandano alla pagina e-commerce del sito dalla quale è possibile effettuare un ordine personalizzato di vini. DigiTouch ha inoltre realizzato una landing page, alla quale si approda cliccando su annunci dedicati pubblicati su Google, e che invita l'utente a compilare un form per ricevere una bottiglia mignon di assaggio, al solo costo della spedizione (2 euro). L'obiettivo è invitare alla conoscenza del vino Lazzarotto un pubblico di potenziali clienti in un'ottica try and buy.

Mi spiego: in una logica di direct response, ho puntato sullo sviluppo di un invito all'azione immediato ed efficace, attraente e semplice.

Matteo Lazzarotto, proprietario dell'azienda vinicola Lazzarotto, ha commentato: «Siamo orgogliosi di essere tra i primi del nostro settore ad avere esplorato il canale web per pubblicizzare un prodotto enogastronomico pregiato come il vino. I primi risultati della campagna, partita il 10 dicembre, evidenziano un trend molto positivo e ci lasciano sperare in un favorevole proseguimento dell'iniziativa».

mercoledì 16 dicembre 2009

In azienda tutto d'accordo grazie al post-click marketing

Si chiama l'assioma dell'organigramma: più grande è un'azienda e più alto è il numero di persone coinvolte nello stesso compito.


Tuttavia l'online marketing è una particolare, e spesso caotica intersezione di responsabili marketing, responsabili web, specialisti SEO, product manager, analisti, personale IT, legali e almeno un consulente o azienda esterna. Il che non rende semplice una gestione che, purtroppo solo in teoria oggigiorno, lo sarebbe.
Senza contare che qualsiasi argomento deve poi essere sottoposto "in alto" e quindi al capo, al consiglio dei capi, al capo dei capi.

In tutto questo si inseriscono poi le agenzie di pubblicità, quelle di PR, quella di sviluppo web, quella che fa il direct marketing, quella che fa il web marketing.

Tutto ciò vi spaventa? Non deve, niente panico.

Infatti la risposta che mette tutti d'accordo è il post-click marketing. Come è possibile? È possibile perché il post-click marketing è l'unico modo che finora conosciamo per dare a ogni singolo gruppo o interlocutore i dati e le risposte che desidera. Dati e risposte che sono diverse da gruppo a gruppo.

Nei prossimi post cercherò di raccontarvi quali sono i modi per raggiungere questo risultato.

lunedì 14 dicembre 2009

Google deve pagare?

Oggi lancio una provocazione. Non è proprio web marketing ma mi interessa sapere che ne pensate, visto che riguarda quello che ancora adesso è il più potente strumento per fare pubblicità online, e cioè Google.

Riporto il brano tratto da Daily Net n. 218: "Google collabori con i quotidiani e «accetti di condividere con loro una minima quota dei profitti giganteschi che ha fatto e farà, visto che comunque i giornali sono la più potente “esca” per i navigatori che vanno sul motore di ricerca". Lo dice il presidente del Gruppo l’Espresso Carlo De Benedetti con un intervento pubblicato ieri in prima pagina su Il Sole 24 Ore. La sua tesi è che oggi nel mondo dei media ci sia «uno squilibrio evidente in favore di Google».
Il motore di ricerca, rileva il presidente del Gruppo Espresso, «è la porta principale di ingresso alla rete e la più efficiente macchina da soldi mai costruita. Google può essere una soluzione alla crisi dell’editoria, ma deve pagare i diritti di proprietà intellettuale».

Mah.

Sinceramente penso che questa iniziativa sia come - per citare l'ottimo Beppe Severgnini - chiudere le porte per non far uscire l'aria. Mi piace che internet sia libera e che non vengano messe briglie, seppur economiche, a uno strumento - Google appunto - che è quello che garantisce lavoro, opportunità e business a milioni di privati, aziende, enti ecc. ecc.

Voi che ne pensate? Rispondiamo al sondaggio!

mercoledì 9 dicembre 2009

Convinciamo le aziende dell'efficacia del web marketing

La poca sensibilità del mondo politico e i ritardi che qua e là il sistema Italia sta ancora scontando non impediscono al web di crescere: a fine 2009 il mercato pubblicitario online dovrebbe segnare 905 milioni di euro di investimenti pubblicitari (+10,5%).


Questa è la dichiarazione diffusa oggi dalla rassegna IAB. La sfida ora per le agenzie come per le aziende è di impegnarsi a far 'maturare' il mercato convincendo le aziende ad aumentare la quota del budget dedicata a internet.

Diventa assolutamente fondamentale la necessità di educare le aziende a conoscere le reali potenzialità del mezzo. Con le nuove opportunità di interazione del web 2.0 e i formati evoluti e impattanti permessi dalla diffusione della banda larga (sempre che arrivi ovunque!), il web si sta confermando utilissimo per fare attivitita di branding, per raggiungere risultati di immagine e notorietà. Per questo si è organizzato il Brand Advertising Initiative 2010 che Iab Europe avvierà per informare le aziende e promuovere l'utilizzo di efficaci metodi di misurazione e certificazione dei risultati condivisi tanti quanto quelli degli altri mezzi tradizionali.

E in attesa dell'evento, continuate a leggere questo blog... :-)

giovedì 3 dicembre 2009

Marketing di successo con Facebook

L' estrema viralità dei contenuti su Facebook sta nei News Feed che ogni utente vede dei propri amici. È il più potente strumento di marketing del momento.

Il social graph di Facebook - cioè la pagina che riporta tutte le singole azioni nostre e dei nostri amici - viene ricevuto e letto ogni giorno dai nostri amici, dal nostro social network tramite i cosiddetti News Feed. In questo modo i nostri amici sono informati sugli argomenti che ci interessano, quali applicazioni usiamo, quali marchi preferiamo. La cosa straordinaria è che - e ci sono fior di studi e statistiche in proposito - quello che noi facciamo viene in larghissima misura ripetuto anche dai nostri amici. Non per niente sono amici e quindi hanno, più o meno, gli stessi nostri interessi e abitudini. Ecco dove sta l'immenso potenziale di Facebook. E di chi si occupa si marketing.

domenica 29 novembre 2009

Il web marketing è solo all'inizio

Il web marketing sta iniziando solo ora a cogliere le prime, nuove opportunità offerte dal mercato e lo spazio di crescita e miglioramento è ancora vasto.

Ma dove sta il problema? Sta nel fatto che le aziende non percepiscono ancora queste opportunità perché l'informazione scarseggia. Tocca allora a noi agenzie sforzarci di far capire loro la ricchezza del mezzo in ottica marketing, ascoltando le necessità dell'interlocutore e parlando un linguaggio comprensibile. Sempre che si riesca ad avere un interlocutore. Ma questo è un altro problema di cui parleremo ancora.

Inoltre, il management delle aziende pretende di solito un impatto visibile, e preferibilmente immediato, sulle vendite per convincersi a spostare sul web parte dei budget adv, «ma cercano nella comunicazione online il Sacro Graal, sperando in risultati eccezionali con investimenti però non all’altezza rispetto agli altri mezzi», ha spiegato Layla Pavone, presidente dello IAB.

Morale: poiché è molto duro e difficile già ottenere un appuntamento, quando lo si raggiunge è fondamentale arrivare preparati. Per questo in DigiTouch ci preoccupiamo di auto-addestrarci con seminari, formazione, simulazioni. Vogliamo farci portavoce di questi nuovi scenari e opportunità in modo chiaro, convincente, esaustivo. E per fare questo anche noi dobbiamo prepararci a fondo e investiamo, all'interno, molto nei nostri collaboratori.

venerdì 27 novembre 2009

Meno tv, più internet

Una interessante ricerca presentata l'altro ieri da Yahoo, evidenzia come sempre più italiani passino meno tempo davanti alla tv e sempre più su internet, anche a casa, anche nel tempo libero. Un atteggiamento che rivoluziona gli scenari della pubblicità. Una nuova opportunità per le aziende e per chi si occupa di marketing sul web.


Oggi la tv perde terreno a favore della grande rete. Ma non solo. Internet si conferma avere un ruolo strategico nelle scelte e nella formazione di opinioni. Pensate che il 31% degli intervistati nel sondaggio citato hanno dichiarato di aver cambiato idea su un marchio o un prodotto dopo aver eseguito una ricerca in rete.

Mi fa molto piacere questo dato perché conferma e sottolinea il ruolo attivo degli utenti in rete che sono sempre più protagonisti attenti e consapevoli e non semplici bersagli passivi della pubblicità, come lo sono con i media tradizionali, cioè tv, radio e giornali.

mercoledì 25 novembre 2009

Clic, clic, clic

Le statistiche sostengono che il conversion rate è del 3%. Il che ci dice che 97 persone su 100 non vanno oltre il primo clic. Ma da quando tre su cento è diventata una percentuale soddisfacente?

La domanda sorge spontanea: ma che cosa succede dopo quel primo clic? Purtroppo troppo spesso la risposta è "niente". Quello che accade dopo il clic viene raramente preso in considerazione e certamente non è mai una priorità. E qui sta l'errore di molti e la grande opportunità per altri. Fare o non fare clic infatti è la decisione consapevole di un essere umano pensante e dotato di libero arbitrio. Una decisione che si basa sui suoi interessi e aspettative e sull'esplorazione del sito su cui è arrivato per capire se è all'altezza del motivo che lo ha portato a scegliere quel certo link.

Quanto siamo in grado di soddisfare le aspettative dell'utente è un momento critico per la nostra credibilità. Tuttavia, poiché le aspettative sono diverse da persona a persona, a seconda del gruppo di appartenenza e del contesto in cui hanno cliccato, le chance di soddisfare pienamente chi clicca con una pagina generica, tipo "one size fits all" sono scarsissime. Ecco spiegato il 97%.

È quindi fondamentale che gli utenti non siano considerati come tutti uguali, anche se provengono - verosimilmente - tutti dalla stessa fonte. E se la fonte sono gli annunci Adwords di Google o dei banner che, per loro natura, hanno uno spazio di comunicazione terribilmente limitato e limitante, capite come stiamo messi.

Morale: per ottenere risultati diversi dal fantomatico 3% è fondamentale personalizzare le landing pages. Plurale.

lunedì 23 novembre 2009

Triplica il conversion rate con la landing page giusta


Più facile è per un'agenzia creare e testare landing pages e più facile sarà per il cliente migliorare il conversion rate, cioè la percentuale di persone che completa tutte le azioni richieste.


Infatti se il web marketing partner è in grado di crearla velocemente, avrà più tempo per migliorarla, raffinarla, ottimizzarla. Per questo è fondamentale rivolgersi ad esperti di landing page, come noi in DigiTouch. Purtroppo di solito chi si occupa di marketing fa una fatica tremenda a creare, testare, migliorare queste pagine preziose. Ci sono ostacoli tecnologici (ci vuole tempo, non si può fare, il sistema non lo prevede ecc.); ostacoli posti da chi si occupa del content (il copy lo decidiamo noi!). Tutte vicende che causano ritardi che nell'era del web 2.0 non sono ammissibili né tollerabili. Né per l'agenzia, né per il cliente.

Siete quindi pronti a migliorare le vostre landing page e aumentare non solo la quantità ma soprattutto la qualità dei vostri iscritti? Sono migliaia ormai le case history che testimoniano come una landing page ben pensata e monitorata possa far triplicare i click. A volte basta una buona idea, come ad esempio una serie di video testimonial, a convincere della qualità dei vostri servizi/prodotti.

mercoledì 18 novembre 2009

Quando la pubblicità si fa solo su telefonino

Negli Usa la Volkswagen ha deciso di pubblicizzare il nuovo modello di Golf GTI solo via iPhone. Insomma, i colossi puntano sulla personalizzazione dei media.

È esattamente quello di cui parlavo qualche tempo fa: la cosa fondamentale è individuare con precisione il target di riferimento e su quello costruire la campagna scegliendo non solo il copy, le immagini ma anche - e soprattutto - il medium di diffusione.

La tedesca Volkswagen ha fatto proprio così. Ha individuato nei possessori di iPhone il bersaglio ideale del nuovo modello GTI perché entrambi risultano appassionati di tecnologia, che amano il social networking e i videogame. Su questa base VW ha agito, lanciando un gioco in grado di creare un marketing virale (basato sul passaparola) straordinario.

Per vedere l'applicazione, cliccate qui.

E meditate gente sulle potenzialità che gli smart phone possono offrire...

martedì 17 novembre 2009

La mia previsione per il 2010


Oggi faccio il veggente e vi anticipo quello che, secondo me, sarà il boom del 2010 e 2011: l'e-commerce su telefonino. Il che apre una rosa incredibile di nuove opportunità di marketing e di pubblicità.

Presto qualcuno si periterà di inventare un neologismo per il marketing che si farà sugli smart-phone. Azzardo "phone marketing", "cell marketing", "smart marketing". Eh sì perché ci vuole uno smart phone moooolto smart (in inglese "intelligente, vispo, acuto") per gestire la complessità di un negozio online. Che in realtà non sarà più online perché sarà fruibile solo via telefonino e quindi sarà wireless anche lui.

Nascerà la "wireless shopping experience", della quale è pioniere niente meno che re Giorgio. Armani, si intende, che il prossimo 25 novembre distribuirà ai possessori di iPhone, Android, Blackberry e vari altri l'applicazione per fare shopping via telefono.

E se oggi non tutti in Italia hanno accesso a un pc e al web, sicuramente tutti avranno accesso - grazie alla diffusione in veloce crescita degli smart phone - ai contenuti per telefonino.

E il sogno di poter fare la spesa via cellulare e trovarla consegnata a casa, di poter noleggiare un dvd e trovarselo nella casella della posta, di ammazzare il tempo sui trasporti pubblici facendo shopping è praticamente già realtà.

L'opportunità che rappresenta la possibilità di raggiungere con la nostra pubblicità un potenziale bacino di 60 milioni di utenti a costi infinitamente più bassi della tv è davvero una splendida notizia.

lunedì 9 novembre 2009

Differenza tra performance marketing e pubblicità online

Quando incontro potenziali clienti, la prima domanda che mi fanno è: "Ma come funziona il performance marketing? Che differenza c'è dalla tradizionale pubblicità online". Ecco la risposta.

I contratti e le attività di performance marketing vengono discussi e pattuiti cercando di attribuire un prezzo di base all'obiettivo concreto che il mio cliente desidera raggiungere e per il quale è disposto a pagare. Può trattarsi ad esempio di nominativi di persone potenzialmente interessate ai suoi servizi che lasciano i propri dati per essere contattate. Per ottenere questo, occorrono una serie di strumenti e di attività che vanno dalla creazione di annunci testuali (su Google e i principali motori di ricerca), all'ideazione di pagine specifiche (landing page in gergo) dove inserire fisicamente dati e informazioni strutturate e mirate.

I modelli di contratto più diffusi sono il Costo per Lead (CPL), il Costo per Acquisizione (CPA) e il Costo per Vendita (CPV) ma la cosa più interessante e straordinariamente innovativa è che il cliente paga soltanto in base agli obiettivi raggiunti (vendita, acquisizione di nuovi clienti o di clienti interessati) e MAI in base al traffico generato dalle campagne pubblicitarie.

Per chiarire: posso ottenere 10 lead interessati sia che a vedere il mio annuncio siano in un milione sia che siano solo in 10.

venerdì 6 novembre 2009

Web marketing all'interno dell'azienda


Visto che anche il web marketing è stato ormai sdoganato come "industria", è ora di dare un'occhiata alle barriere che esistono all'interno delle aziende e che impediscono il successo (garantito) di una buona strategia online.

Avete letto bene: infatti nel grande schema delle cose (parlo di aziende che sediderano fare profitto) l'aspetto più importante è capire in che modo un'azienda può essere competitiva e di successo ONLINE.

È un dato di fatto che ogni azienda ci deve arrivare al web marketing: non farlo, ignorare medium, sistemi, procedure, opportunità è un pericolo molto, molto grave. Solo che non tutte le aziende sono strutturate internamente per farlo. E attenzione: non vuole solo dire avere un'unità di web marketing interna (cosa che peraltro non fa NESSUNO, nemmeno le multinazionali americane). Sto parlando della struttura che ci deve essere all'interno di un'azienda perché il web marketing sia un'operazione di successo, sia che la unit che se ne occupa sia esterna che interna.

Mi rivolgo ora ai manager e ai CEO in particolare e vi indico i campanelli di allarme che devono suonare PRIMA di cancellare il contratto con il vostro web marketing partner perché non vi soddisfa il risultato.


È certo che l'organizzazione aziendale NON funziona quando...:
* Il reparto IT impiega 1 o 2 mesi per inserire un pezzo di codice al vostro sito aziendale.
* Chi si occupa di web marketing non ha mai incontrato chi sviluppa e progetta il sito, se non magari alla festa di Natale.
* L'ufficio legale deve approvare ogni landing page che viene pubblicata
* I vostri ads incentrati sugli chalet di montagna hanno visto un'impennata delle vendite di bilocali al mare.

Non ridete, è successo davvero.

mercoledì 4 novembre 2009

Il nuovo sito DigiTouch


In concomitanza con l'apertura dello IAB è andato online il nuovo sito DigiTouch, l'azienda dove lavoro, espertissima di performance marketing. Andate a vederlo!

È appena stato messo sul server e già allo IAB si parla di noi. Che dire se non che sono stra-orgoglioso di fare parte di questa piccola-grande azienda in qualità di socio e di responsabile della'area Web. Ma di DigiTouch non solo si parla ma anche si scrive!

In particolare guardate la copia di novembre della rivista NetForum a pag. 50!

martedì 3 novembre 2009

Il marketing con Facebook


Ottantuno delle 100 migliori agenzie pubblicitarie americane usano Facebook per ampliare e migliorare la visibilità dei loro clienti. Va bene ma... dov'è il guadagno?

In Italia gli ultimi dati dicono che siamo in 11 milioni ad avere un profilo su Facebook. Un discreto numerello che fa venire l'acquolina in bocca alle aziende e gongolare gli operatori di web marketing.

Se non è ancora chiarissimo come faccia Mr. Zuckerman (ideatore e proprietario di fb) a fare i soldi, si sta tuttavia rischiarando l'orizzonte per chi deve fare pubblicità.

Per chi non sapesse che cosa sia Facebook, si tratta del social network per eccellenza, un sito che permette, previa iscrizione e inserimento di un po' di storia personale, di cercare, restare in contatto e conoscere persone e amici. Ed è proprio qui tutto il potenziale di Facebook: caratterizzarsi come strumento perfetto per campagne di marketing strategico e di branding (non di vendita) perché basta che un utente inserisca, che so, un marchio, il nome di un prodotto, un commento positivo su un servizio per innescare un accreditato quanto proficuo passaparola.

Ma torneremo presto su questo argomento.

lunedì 2 novembre 2009

Il web è ancora un new medium?

Il web fino all'anno scorso era considerato uno dei new media. Oggi è un medium riconosciuto che tuttavia è+ ancora in evoluzione e ricco di novità.

Il web infatti ha ancora un potenziale enorme da esprimere, come dimostra ampiamente il web marketing che mese dopo mese acquista sempre maggiori risvolti e modalità di azione. Pensiamo, ad esempio, al performance marketing.

Internet offre oggi ampie possibilità creative grazie alla sua "flessibile complessità".
Il Forum Iab di quest'anno (ricordo che inizia domani 3 novembre alla Fiera Milano City ingresso di via Gattamelata) vuole contribuire all'ulteriore sviluppo delle opportunità di comunicazione offerte dal web e della divulgazione di tali strumenti verso il mondo delle imprese e delle aziende che operano in questo settore, quelle che già investono sul web e quelle che avvertono la necessità di accostarsi a questo contesto.

Le due giornate di domani e dopo forniranno esperienze, contatti e relazioni poiché rappresentano un'opportunità di incontro e confronto con i diversi strati che compongono il mercato e che ne determinano l'evoluzione.

Non mancate all'appuntamento!

giovedì 29 ottobre 2009

Il web italiano è sempre più donna

Sono stati diffusi oggi i dati Nielsen sulla percentuale di donne italiane che si collegano a internet. Un segmento da tenere sempre più in considerazione.

Il dato si assesta sul 46% del popolo della rete ed è in continuo aumento. Una tendenza già dimostrata da Gran Bretagna e Francia dove le donne hanno già superato gli uomini.

Il segmento di età tra i 18 e i 34 anni vede invece uno strapotere femminile anche in Italia. Un dato da tenere ben presente nel progetto di comunicazione dei nostri beni e servizi perché spesso le donne cercano parole e concetti diversi rispetto a un uomo anche se desiderano informazioni sullo stesso bene. Una considerazione che impatta e deve impattare anche la comunicazione visiva, la scelta del linguaggio e delle modalità di navigazione del sito. E anche qui i dati sono in continuo cambiamento ma si sa: la donna è mobile anche su internet.

mercoledì 28 ottobre 2009

Contenuto eccellente, guadagno sicuro

Il segreto di un sito di successo sono i suoi contenuti. Finalmente, dopo 20 anni di internet ci siamo arrivati.

È quindi cruciale che nel nostro sito ci siano argomenti ben esposti, documentati, organizzati. Ma non solo da un punto di vista "editoriale" anche da un punto di vista di "gradimento" nei confronti di Google e dei suoi sistemi di SEO e SEM.

Un comunicato dello IAB di oggi recita così: "A vivere una stagione di vitalità è il mercato dei contenuti digitali, che in Italia a fine 2009 supererà i 7 miliardi di euro e che sta continuando a viaggiare a ritmi di crescita del 20% l'anno. A trainare il mercato è la componente dei contenuti pay, che ha raggiunto un valore di oltre 4,1 miliardi di euro ed è confortata da un incremento della raccolta pubblicitaria del 47%: in controtendenza assoluta rispetto al resto del mondo dei media. Ma non bastano i contenuti a fare la tv e i media del futuro: anche la tecnologia deve crescere di pari passo. "Il contenuto è re, ma la rete è regina - dice Luca Barbareschi, vicepresidente della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni - e senza un adeguamento delle infrastrutture non potremo supportare la grande creatività delle imprese italiane che lavorano per la produzione di e-content, ossia contenuti di ultima generazione per tv, Internet, telefonia".

Dobbiamo tutti metterci in testa che la gente vuole "sugo" e non più fumo su internet e quindi investire in buoni redattori, scrittori, giornalisti (e non basta avere il tesserino!) è la chiave - insieme a un buon web marketing - per avere successo in rete. Come dimostra il trionfo dei blog.

lunedì 26 ottobre 2009

Come funziona il business online

Il business online si basa su tre canali di utilizzo: pc, tv e telefonino. Su questi si spalmano tre tipi di prodotti: beni materiali, contenuti e servizi, pubblicità. Dove si fanno gli affari migliori?

Il fatturato arriva per il 60% dall'accesso a Internet via computer, per oltre il 30% dalla televisione digitale e per meno del 10% dai telefonini.

Secondo me il settore sui cui puntare (sia per le aziende di web marketing che per le aziende "normali") il ruolo del mobile è quello su cui puntare e da tenere in considerazione per la pianificazione dei propri investimenti - e sperabili rientri - pubblicitari.

È vero che è un mondo che ancora non è partito ma quando lo farà - e non manca molto -sarà col botto e non si parlerò di altro.

Scommettiamo?

giovedì 22 ottobre 2009

Che cosa è il SEO

Negli ultimi anni le aziende hanno pensato che bastasse avere un sito per poter essere contattati e aumentare i propri fatturati, dimenticando che perché qualcuno ci cerchi, deve sapere che esistiamo.

Internet ha poche regole certe ma una è granitica: il motore di ricerca (Google in primis) rappresenta il punto di partenza per ogni surfata su internet.

È fondamentale quindi che il sito che abbiamo realizzato venga "ottimizzato" per i motori di ricerca. Significa in sostanza fare in modo che quando un utente ricerca parole inerenti al mio ambito di attività, trovi il mio sito tra i primi posti del risultato della ricerca. Per ottenere questo ci vuole un'ttività di SEO.

SEO è l'acronimo di Search Engine Optimization e consiste in una serie di attività, collegamenti, indicizzazioni necessari per aumentare la mia visibilità e farmi salire di "graduatoria" (ranking) nella pagine di risultato delle ricerche.

Per fare questo di solito ci si rivolge a società che fanno proprio questo mestiere. La mia si chiama DIGITOUCH.

martedì 20 ottobre 2009

IAB FORUM 2009 - Tutto sulla pubblicità online e il web marketing


Non possiamo mancare la segnalazione dell'evento globale per chi si occupa di web marketing e advertising online. Un appuntamento imperdibile per chi ha deciso che è ora di guadagnare con il web.

Una riflessione e un confronto sull'economia, la società e la politica nell'era dei media digitali interattivi, per contribuire a identificare nuove opportunità di crescita per il Sistema Paese: sono questi gli obiettivi dell' edizione 2009 di IAB Forum, attesa per il 3 e 4 novembre presso il Milano Convention Centre di Fiera
Milano City
, (ingresso via Gattamelata) con la partecipazione di esperti del settore, aziende e istituzioni.

Ad aprire i lavori, martedì 3 novembre, sarà Layla Pavone che, in qualità di Presidente di IAB Italia, traccerà un quadro del mercato italiano della comunicazione digitale interattiva, in un momento storico di importanza cruciale per lo sviluppo e la crescita del mezzo internet a livello globale. La riflessione sul tema continuerà nell'ambito della prima tavola rotonda dal titolo "Il futuro dell'economia digitale in Italia", che metterà a confronto istituzioni e consumatori.

Tutte le info QUI

p.s. Fabiano Lazzarini, General Manager di IAB Italy, ha gentilmente acconsentito a scrivere la prefazione del nostro libro. Volete leggerla? Cliccate qui!

lunedì 19 ottobre 2009

La pubblicità è fondamentale per il marchio

Quasi l'80% del traffico sul web è generato dai motori di ricerca. Partendo da questa considerazione è facile capire come il business di "keywords" e "adwords" abbia trovato terreno fertile nella pubblicità on-line.

questo è quanto riporta un articolo della rassegna odierna proposta dallo IAB (Internet Bureau of Advertising). Operatori come Google e Yahoo! offrono agli inserzionisti la possibilità di acquistare le parole chiave, presenti nel proprio sito, al fine di ottenere un buon posizionamento nei risultati del motore di ricerca. Google AdWords è il servizio di Keyword Advertising più diffuso. Quando un utente esegue una ricerca su Google con una delle parole chiave specificate, l'annuncio dell'inserzionista può essere pubblicato in corrispondenza dei risultati di ricerca.
Spesso le parole chiave scelte dagli inserzionisti corrispondono a marchi registrati che, in linea di principio, dovrebbero poter essere sfruttabili esclusivamente dai rispettivi titolari, tuttavia non vi è alcuna previsione specifica che ponga a carico del motore di ricerca l'obbligo di verificare se le keywords scelte dagli inserzionisti siano marchi registrati di titolarità altrui. Google ad esempio, nelle condizioni dei contratti che stipula con gli inserzionisti, specifica che l'inserzionista si assume tutta la responsabilità nel caso di uso indebito di marchi altrui come adwords.

A tutela degli utenti Google mette a disposizione una "procedura di reclamo" con cui i titolari del marchio possono fare una segnalazione e dichiarare di essere
disponibili a svolgere indagini nel caso in cui riceva una segnalazione ragionevole.

tratto da IAB Comunicazione a cura di Mimesi srl

mercoledì 14 ottobre 2009

La verità nella pubblicità


Fiumi di soldi vengono investiti nei blog, in Facebook e su Twitter quindi non stupisce che la Federal Trade Commission americana abbia deciso di guardare un po' meglio dentro questi investimenti.

L'obiettivo della commissione è quello di salvaguardare gli utenti e i consumatori da potenziali frodi. Perché? Quello che accade è che le aziende paghino persone per postare commenti positivi su prodotti/servizi/persone. Oppure che costruiscano profili fantasma di personaggi famosi che agiscono da testimonial virtuali per promuovere quel prodotto o quel servizio. Tutte cose che rientrano, ovviamente, nella frode al cittadino.

D'altronde la spesa pubblicitaria sui siti di social networking o in quelli a user generated content ha superato il milione di dollari nel 2008 (registrando un +25% rispetto al 2007) e ci aspetta che nel 2009 salga di un altro 20%.

martedì 13 ottobre 2009

Spendi poco con l'idea giusta


Con l'idea giusta si riescono a raggiungere attraverso Internet e i social network numeri enormi di consumatori spendendo pochissimo. Il fenomeno conosce un boom ora che gli accessi avvengono sempre più via cellulare.

Oggi non sono ancora molti i casi di pubblicità di successo sul web. Tuttavia la formula segreta da applicare è abbastanza semplice: cercare un impatto potente sul grande pubblico di massa. Cosa che avviene, ad esempio, nel corso di eventi e manifestazioni che, oltretutto, hanno il vantaggio di aggregare moltissime persone con lo stesso interesse.

Tutti possiedono un cellulare e quindi, grazie alle nuove tecnologie che prevedono un utilizzo sempre più facile e diffuso del web via telefonino, potranno -ad esempio - scaricare un'applicazione che permetterà di seguire l'evento, inviando magari sms incoraggianti (se si tratta di una gara sportiva ad esempio), permettendo la connessione al sito con informazioni mirate ed utili, a valore aggiunto, per seguire l'evento. Sono interventi che fanno sentire la gente vicino al brand senza imposizioni grazie ad un valore aggiunto affettivo offerto gratuitamente. Su Facebook ad esempio si aggregano community intorno ai più svariati marchi e prodotti. I partecipanti (fan) parlano spontaneamente della marca attraverso inserimenti di filmati, chat, foto, idee.

Quanti soldi si dovrebbero spendere in tv per parlare a milioni di persone?

lunedì 12 ottobre 2009

Audiweb: 30,8 milioni di italiani connessi ad agosto

Nel mese di agosto 2009 sono risultati 30,8 milioni gli utenti italiani che hanno avuto accesso a internet, 20,9 milioni gli utenti attivi nel mese, 8,3 milioni gli utenti attivi nel giorno medio, per 1 ora e 39 minuti di tempo speso e 182 pagine viste per persona nel giorno medio.

Queste le cifre emerse dalla rilevazione mensile di Audiweb , relativa ad agosto 2009. Il report AW Database fa riferimento all'utilizzo di internet da casa, ufficio e dai luoghi pubblici di accesso.

Il che diostra che anche se i mesi di luglio e agosto sono considerati un po' "morti", pubblicitariamente parlando, in realtà i numerelli sono piuttosto stimolanti. Non vi pare?

Ricordiamocelo nelle riunioni di pianificazione media-buying perché spesso nei mesi estivi si spuntano prezzi migliori.

mercoledì 7 ottobre 2009

Condé Nast sposta le sue risorse sulla pubblicità online

La notizia diffusa oggi sembrerebbe nefasta: il colosso editoriale Condé Nast ha annunciato di voler chiudere 4 prestigiose testate: Gourmet, Modern Bride, Elegant Bride e Cookies. Il motivo è il crollo della pubblicità su carta. La decisione è senza dubbio drammatica per i 180 dipendenti che vedono vacillare il proprio posto di lavoro, tuttavia ha un risvolto che deve far aprire gli occhi non solo agli editori ma a chiunque investa in pubblicità.

I tagli - così dichiara Townsend, AD dellazienda - serviranno ad accelerare il travaso di risorse verso il business digitale, sia per quanto riguarda le testate online che - soprattutto - la crescita di Advance.net, braccio digitale dell'editore per la gestione dell'online advertising.

Le esatte parole di Townsend sono state: "We know that we have a big, big digital future".

Un bell'augurio per tutti noi.

martedì 6 ottobre 2009

Come fare pubblicità online di successo

È notizia di oggi che per la prima volta in Gran Bretagna il fatturato speso in pubblicità online ha superato quello della televisione.

Ma come si fa a realizzare una pubblicità di successo sul web? Il segreto sta nell'individuare il format più adatto e appealing (cioè che attrae) il nostro pubblico di riferimento, il famoso target.

Si tratta quindi prima di capire bene (e spiegare al nostro partner di web marketing) chi è il pubblico che vogliamo raggiungere e di conseguenza costruire la forma di advertising più adatta a questo pubblico. Potrà allora essere un banner, un video, e-mail virale, un micro-sito, una sola landing page... L'importante è che sia costruita pixel per pixel per attirare in modo inequivocabile e meravigliosamente misurabile le persone che interessano a noi e che sono - viceversa - interessate al nostro business.

lunedì 5 ottobre 2009

Internet opportunità di business e guadagno

Internet sta crescendo sempre più e, con lo sviluppo della rete, si moltiplicano le opportunità di business. Ma proprio le variegate possibilità offerte rendono la misurazione delle attività necessaria e fondamentale in un'ottica di ottimizzazione degli investimenti pubblicitari; il web, a differenza di tutti gli altri media, è controllabile e misurabile. Questo è il grande vantaggio offerto da WEB ANALYTICS, la metodologia proposta da Google che consente di esaminare secondo parametri scientifici le attività sviluppate sul mezzo internet.

Ci sono aziende specializzate nella realizzazione e gestione di strumenti creati non solo per la misurazione (seppur raffinata e profonda) del traffico ma anche e soprattutto per l'ottimizzazione del business online, sia che vendiate piastrelle che corsi per il tempo libero, abbonamenti in palestra o assicurazioni.

Il segreto di un progetto di suecesso sul web non può esimersi dalla misurazione delle forme pubblicitarie, fino al tracciamento dei new media attraverso i cosiddetti Kpi (Key Performance Indicator).

adattamento da IAB Rassegna Stampa del 5.10.2009 a cura di Mimesi srl

mercoledì 27 maggio 2009

giovedì 7 maggio 2009

Perché fare pubblicità sul web

Il messaggio a cui siamo abituati della tv tradizionale è univoco, diretto: lo spot di 30” deve farci emozionare, ricordare magari un concetto o trasmetterci una sensazione ma non ha l’obiettivo di farci finalizzare un acquisto direttamente e immediatamente. È, di solito, un messaggio generico, che possa far presa sul più vasto pubblico possibile.

I sistemi di rilevazione dei media tradizionali sono basati per lo più su statistiche e su interpolazioni ed inferenze. Posso cioè valutare la bontà e l’efficacia dello spot tv dell’ultima campagna Renault basandomi su dati statistici del passato o su sondaggi o su base campioni (l’Auditel stesso è un sistema che si base su una tecnica simile a quella di un sondaggio ).

Il messaggio del mondo web 2.0 è invece (anche se non sempre) legato direttamente all’acquisto o alla finalizzazione di un’azione; gli inserzionisti non si pongono solo l’obiettivo di fare brand awareness o di far conoscere un nuovo prodotto ma vogliono potere acquisire il cliente e fargli “completare” il percorso: da curioso a cliente.

Ma su Internet, e qui sta lo straordinario vantaggio, io posso calcolare esattamente le persone che hanno visto il mio messaggio qualunque sia la forma di espressione che scelgo (banner, video, landing page ecc. ecc.) ed anche le persone che hanno interagito con esso (generalmente cliccando sull’annuncio), le persone che sono atterrate sul mio sito o sulla mia landing page e via fino al numero di persone che hanno effettuato l’acquisto o finalizzato un’ azione, fosse anche solo rispondere a un sondaggio, inserire l’indirizzo mail o completare un questionario.
Questo è il blog che prosegue la chiacchierata iniziata con il libro Web 2.0 Marketing e Pubblicità (Sprea editore, € 6,90 in edicola e libreria) che racconta che cosa è la pubblicità sul web, come funziona, come si fa, perché la si fa, come si fa a guadagnarci.

Nel libro abbiamo fatto una breve carrellata sulle tappe che hanno trasformato le réclame del Carosello anni ’60 in web advertising 2.0 del terzo millennio.

Speriamo di essere riusciti a rendere chiari - o almeno meno ostici - i meccanismi che regolano la pubblicità via internet, la più straordinaria opportunità per le aziende e le realtà commerciali che si possa immaginare.

Non è facile, in questo inizio 2009, essere ottimisti e parlare di nuove occasioni di guadagno, ipotizzare felici scenari di benessere socio-economico-finanziario; eppure vi assicuriamo che se un panorama del genere esiste, se c’è un antidoto alla crisi imperante è sicuramente quello non solo offerto ma, osiamo dire, garantito dal web advertising.

I soldi spesi in pubblicità secondo le modalità Carosello 2.0 sono un investimento a rientro sicuro. Molto meglio di BOT e CCT perché il web oggi permette ad ogni azienda, piccola, media e grande non solo di sapere in anticipo quello che otterrà ma anche che i soldi che spende in web marketing sono in grado di assicurare precisi obiettivi di visibilità, definite situazioni di pianificazione, margini oggettivi; il tutto verificabile e modificabile 24 ore al giorno, 7 giorni su 7.

Una gran bella notizia, che ci fa tirare un gigantesco sospiro di sollievo su più fronti. Non solo per le nostre finanze (e non è poco) ma anche perché ci fa capire come il
Web 2.0 abbia creato un nuovo modo di azione e interazione tra tecnologia e intelligenza umana, tra informatica ed emozione, tra macchine e cuore.

Lo stesso cuore che abbiamo messo in queste righe e con il quale ci auguriamo che Carosello 2.0 sia con voi.

Questo è il vostro blog: dove fare tutte le domande ma, soprattutto, trovare tutte le risposte.